giovedì 13 agosto 2015

Rune



Le origini di Rune continuano a rimanere un mistero a causa delle insufficienti risorse archeologiche o di testi scritti a disposizione. Le Rune furono utilizzate per scrivere molte lingue tra cui gotico, tedesco, frisone, inglese, danese, svedese, norvegese, islandese, lituano, russo e altre ancora
Costituiscono un alfabeto cuneiforme – all’origine con caratteristiche magiche - composto da pochi segni che si ripetono e si accoppiano tra di loro, per sopperire all'esigenza di incidere questi graffiti su materiali spesso molto resistenti, come il legno, il metallo, la pietra o ancora pelli di animali.

mercoledì 12 agosto 2015

Tarocchi



Difficile descrivere i Tarocchi. Una mantica? Divinazione. Oracolo. Vaticinio? 
Mi vengono in mente queste parole, spesso sparse in modo inappropriato nel curriculum di tante esistenze. A volte anche magia. Forse i Tarocchi sono anche questo. O forse anche qualcosa d’altro. 
Piscina da Carmagnola nel suo testo sopra riportato (1565) ce li descrive come un vero percorso «perciochè chi non sa che dove non è ordine, ivi è confusione?».  
Un sentiero da percorrere per raggiungere l’ordine, ovvero ‘la disposizione di ciascuna cosa al luogo che le spetta’. Il proprio posto nel mondo. Un mito da scavare. 
Radici. O forse di più. Appartenenza e solidarietà. Una filosofia. Di vita. 
Dove non importa più sapere quello che sarà. Ma quello che si è. Quello che è importante ora. Qui è adesso. Né cartomanzia, né tarologia o altro. Solo Tarocchi. E la loro lettura. Un libro.
E non interessa arrogarsi il diritto (che è potere) di sapere. Ma un’umile tentativo di parlare e ascoltare quella memoria antica di un inconscio universale, che dentro di noi può guidarci verso la nostra casa, il nostro abito. Il nostro habitat.
Ognuno a modo proprio. Ognuno con i propri mezzi.
Senza la pretesa di essere depositari della verità o del metodo esatto e unico per acquisirla.
Non esiste un metodo per conoscere i Tarocchi. Forse esiste un dialogo. Un parlare ed ascoltare.
Un sentire, un percepire. Un cercare di entrare in questo mondo, con l’innocenza di un bambino curioso che prova a vivere la vita, senza lasciare che la vita viva per lui.
Sono simboli, ma anche questa definizione è limitativa. Sono archetipi. Anche si.
Sono una storia, una favola. Un racconto mitologico finemente disposto come una magnifica cattedrale, dove ogni pietra non è altro che viva roccia, osso sacro di Madre Terra. Indizio, traccia e sostegno di ogni costruzione. Pietra d’angolo di un’antica antichità né italiana, né francese, né egizia o altro. Chiave universale.